La Comunità San Francesco, nasce nel 1980 nel territorio Monselicense come casa di accoglienza per persone in difficoltà. Tre giovani Frati della Basilica del Santo di Padova, decidono infatti di realizzare un’opera che potesse tradurre i valori di San Francesco, in cui credevano. Accogliere, e condividere tempi e compiti quotidiani con persone divenute fragili nel rapporto con la vita. Nel giro di pochi anni, la casa di Sottomonte, prima sede della Comunità San Francesco, diventa un luogo capace di dare supporto a giovani adulti con problemi di uso di droghe e alcol, un fenomeno che con intensa violenza penetra nei territori del nord d’Italia verso gli anni ottanta.
Le tante esperienze maturate sul campo e le domande che si moltiplicano, portano i frati a contattare professionisti della salute, dello stile di vita e della sanità per poter insieme costruire percorsi di accoglienza e di cura. Alleanze e connessioni con il Territorio, i Servizi Socio-Sanitari, le Associazioni, il mondo del volontariato e l’universo delle famiglie, diventano gli elementi essenziali attraverso i quali si costruiscono percorsi di cura rivolti a persone e famiglie colpite dagli effetti delle sostanze psicoattive. Oggi la Comunità San Francesco è un Ente socio-sanitario, senza scopo di lucro, la cui direzione a partire da dicembre 2018, è passata in mani laiche. Nonostante questo cambiamento l’alleanza sinergica che esiste con il Convento dei Frati Minori Conventuali, ha consentito nel tempo la costruzione di altre sedi, e l’avvio di unità di offerta sempre più specialistici, anche con il supporto economico della Provincia dei Frati Minori Conventuali. Oggi le sedi della Comunità rimangono primariamente spazi di accoglienza e di cura specialistica rivolti a donne, uomini, famiglie e minori che necessitano di supporti, aiuti e interventi espressi dai tanti Servizi Pubblici e Privati che collaborano dagli anni ottanta nell’ambito delle dipendenze patologiche. La relazione incondizionata e l’accompagnamento non giudicante che qualifica ogni intervento comunitario, rappresenta il presupposto e lo strumento fondamentale per poter costruire insieme significati del vivere inclusivi di valori e stili di vita liberi da sostanze.
Tutte le sedi sono immerse in ampi e curati contesti, attrezzati per le attività di cura e ludico-motorie. Sono presenti spazi e ambienti per i percorsi di gruppo, colloqui famigliari e individuali, comunità famigliari, e una nuova capiente sala, capace di accogliere eventi formativi e creativi e due cappelle per il culto.
I frati minori conventuali
Oggi la comunità religiosa è attualmente composta da quattro frati – il convento è locato al secondo piano della sede denominata San Francesco, Via Candie n. 7 Monselice. Tale presenza, costituisce un valore che negli anni, è divenuto sempre più apprezzato per la peculiarità del servizio quotidiano svolto a favore degli ospiti, delle loro famiglie, dei dipendenti e collaboratori, dei volontari e del territorio.
Ricordando San Francesco, ogni giorno chi desidera, può unirsi alle Messe e alle preghiere che i Frati celebrano all’interno delle due Cappelle. Dagli anni 80 la Comunità è stata sempre gestita ed animata da un piccolo gruppo di frati francescani dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che ha il proprio cuore presso la Basilica di S. Francesco ad Assisi. Altro punto di riferimento è la Basilica di S. Antonio di Padova, – lui frate pure francescano della prima ora -, dalla quale sono partiti nel 1980 i frati che hanno fondato la Comunità S. Francesco.
Perché i frati hanno voluto questa Comunità?
Fare compagnia ad uomini e donne che vivono in particolari difficoltà diventa una memoria viva e tangibile di quanto Dio Padre abbia a cuore ogni sua creatura e come provveda a tutti attraverso le mediazioni e le occasioni più varie. In questo senso anche una condivisione comunitaria, pur non centralizzando specifici temi religiosi, può trasmettere valori che umanizzano e indirizzano a mete sempre più alte di superamento dei condizionamenti negativi. I frati della Comunità S. Francesco (quattro), trascorrono il loro tempo innanzi tutto a supporto spirituale nei momenti di maggior fatica delle persone e delle famiglie; sono accanto alle figure professionali impegnate in Comunità; fanno opera di sensibilizzazione all’esterno della Comunità circa le problematiche alcol droga correlate; condividono con i loro ospiti la mensa, gli incontri, nonché parte del tempo libero.
Si può dire che l’obiettivo principale dei frati è quello di aiutare le persone con problemi alcol droga correlate a realizzare una sorta di pacificazione interiore, in quanto – come insegna lo stesso Poverello di Assisi – , la pace del cuore è la condizione per ogni altro benessere fuori i noi, in tutte le accezioni. Una proposta di pace con se stessi, con le proprie storie personali, con la propria famiglia, con il più ampio scenario dell’esistenza.
Due dei tre fondatori nella Casa di Accoglienza del Sottomonte

